Rassegna del 31 Ottobre 2003

Per il Consiglio torna a galla un uomo Sdi

Migliarino San Rossore

PISA
— Ente Parco ancora in stand-by. La VI commissione regionale, chiamata a mettere finalmente il sigillo sui tre nomi mancanti al nuovo consiglio dell'Ente si era chiusa mercoledì sera in piena confusione e soltanto per la costanza del suo presidente è tornata a riunirsi ieri mattina. Con quali risultati? Ancora niente nomi, ma soltanto l'indicazione delle assegnazioni ai partiti, e cioè: Forza Italia per la minoranza, Margherita e Sdi per la maggioranza. La novità, rispetto alle ultimissime indicazioni, sta proprio nel ritorno di fiamma dello Sdi. Sembrava ormai acquisito il nome del ds Del Punta, destinando al Parco delle Apuane un rappresentante dei Socialisti, ma il tavolo si dev'essere mosso e le carte si sono confuse cosicché quella dei Ds, che hanno peraltro già due rappresentanti (oltre al presidente) fra i nominati dalla Comunità del Parco, si è coperta lasciando di nuovo scoprire quella dello Sdi. Possiamo fare un nome, visto cha la VI commissione non l'ha fatto? Torniamo a una nostra vecchia indiscrezione estiva allorché indicammo Franco Baldoni o Alvaro Fiore.
Il presidente della VI commissione parrebbe ottimista sulla possibilità di concludere tutto - nomi compresi, quindi - entro lunedì per poter presentare le nomine all'approvazione del consiglio regionale del 5 novembre. Se così non fosse, il prossimo consiglio sarebbe il 19 e il 20 ma a questo punto un intervento del presidente Nencini parrebbe l'unica cosa da farsi, l'unica dignitosa. (La Nazione)

Matese - Progetto pilota nell’area protetta: via ai sentieri per i disabili

Il Parco del Matese curerà un progetto-pilota, di carattere nazionale, per rendere fruibile l’area protetta alle persone disabili, anzi diversamente abili, ad annunciarlo è stato il commissario straordinario dell’ente parco, Maurizio Frassinet durante i lavori della Comunità del parco il “Parlamentino” dell’area protetta che racchiude venti comuni (15 del versante casertano e 5 del beneventano) dedicata alla discussione delle misure progettuali del Pit — Parco del Matese. Tra le iniziative che l’ente vuole portare avanti vi è anche il progetto denominato “un sentiero per tutti” come è stato illustrato di Emilio Musella, esperto nella pianificazione e referente del gruppo tecnico di assistente all’ente guidato da Frassinet. Il commissario ha informato la platea dei sindaci che l’ente ha molto a cuore la problematica di facilitare l’accesso e la fruizione dei beni ambientali e naturalistici alle persone svantaggiate una collaboratrice del commissario, arch. Simonetta Volpe ha partecipato nelle settimane scorse ad un seminario dedicato a questa tematica per creare buone pratiche per l’accessibilità a tutti dei parchi naturali. Insomma il matese protetto ed aperto. Un altro segno promettente nell’anno europeo dei disabili. (Il Denaro)

«La riserva di Capo Passero è una necessità per l'isola»

Il deputato regionale dei ds Roberto De Benedictis sollecita l'assessorato al Territorio e ambiente

Portopalo. Prendendo spunto dal recente incremento dei fondi destinati alla gestione dei parchi e delle riserve naturali, previsto in concomitanza alle variazioni di bilancio del 2003, il deputato regionale dei Democratici di sinistra, Roberto De Benedictis, riporta l'attenzione sull'istituzione della riserva naturale orientata di «Capo Passero», il cui iter è stato interrotto da un ricorso al Tar.
In una lettera inviata all'assessore regionale al Territorio ed ambiente, Mario Parlavecchio, e al sindaco di Portopalo, Ferdinando Cammisuli, il deputato regionale sottolinea il valore culturale, turistico e naturalistico dell'isola di Capo Passero che rappresenta un incommensurabile patrimonio paesaggistico e ambientale.
«L'organizzazione e la promozione del turismo sostenibile, la valorizzazione dei beni locali - scrive De Benedictis - costituiscono innovativi servizi da garantire tramite una gestione dinamica e moderna dell'ambiente. Il decreto istitutivo della riserva naturale orientata di Capo Passero, emesso nel 1995, per garantire la salvaguardia e la conservazione dell'intera area, è stato bloccato da una sentenza del Tar, a cui aveva presentato ricorso il proprietario dell'area in questione. Il consiglio regionale per la Protezione del patrimonio naturalistico, in sede di aggiornamento del piano delle riserve naturali in Sicilia, ha inteso riesaminare la questione per verificare l'esistenza di eventuali condizioni, propedeutiche alla realizzazione della riserva. Propensi all'istituzione della riserva, nel pieno rispetto del patrimonio naturalistico dell'area, nonchè alla determinazione di talune zone balneari, destinate dunque alla fruizione, sono stati anche numerosi cittadini che hanno dato vita a comitati ad hoc. A schierarsi a favore dell'istituzione della riserva è stato anche il consiglio comunale di Portopalo che, l'anno scorso, ha votato una mozione propositiva per la salvaguardia dell'isola e per la creazione della riserva naturale orientata. Da tempo è previsto nell'area, interessata all'istituzione della riserva, un altro sopralluogo, rimasto finora alla fase delle intenzioni. Il recente incremento dei fondi per la gestione dei parchi e delle riserve naturali di tutta la Sicilia, pari a dieci milioni di euro, costituisce l'occasione propizia per riparlare della vicenda, sul cui buon esito mi sto spedendo, da circa un anno, assieme ai componenti della sezione locale dei Ds. Chiedo dunque quali provvedimenti legislativi e amministrativi si intendono adottare per colmare questa grave lacuna».
Ad avallare il contenuto della lettera, redatta da De Benedictis c'è Sebastiano Petralito, presidente del comitato «Amanti di Capo Passero», creato nell'estate del 2000.
«L'istituzione della riserva naturale orientata di Capo Passero - dice - è una necessità per l'isola che, ricca di storia, di archeologia e cultura, viene sempre più spesso violentata dall'uomo. La sentenza del Tar che, per un cavillo burocratico, ha dato ragione al proprietario dell'area, ha purtroppo vanificato lo sforzo dell'Ente fauna siciliana, battutasi per una fruibilità razionale. E dire che al depauperamento di tale area ha contribuito, in larga misura, lo stesso proprietario il quale l'ha affittata a sedicenti gestori, i quali hanno imposto il pagamento di un ticket per visitarla, o addirittura ai cacciatori, in concomitanza all'apertura della caccia al coniglio. Nel 2000 poi il comitato ha dato vita ad una petizione nel corso della quale sono stare raccolte ben 928 firme. Una ragguardevole cifra che ha indotto lo stesso consiglio comunale a votare, all'unanimità, due mozioni propositive a sostegno della riserva. Una votazione che faceva ben sperare visto anche l'ammorbidito atteggiamento del proprietario pronunciatosi a favore di una gestione comunale. Quando il proprietario è tornato sui suoi passi l'istituzione della riserva, che sembrava ormai a portata di mano, si è invece arenata». (La Sicilia)

Parco naturale «calamita» di turisti

Alto gradimento per il nuovo sentiero geologico e le iniziative
MONTE CORNO Aumenta il numero degli escursionisti

ALDINO. Ormai la stagione delle escursioni può considerarsi conslusa anche se qualche «temerario» c'è ancora in alta quota. Il bilancio delle presenze - soprattutto nel cuore del parco naturale di Monte Corno - è decisamente positivo. Merito anche delle novità e delle iniziative, a ribadire che la zona ha grandi potenzialità anche dal punto di vista turistico. Un gradimento elevato, in questi ultimi tre mesi, è stato espresso nei confronti del nuovo sentiero geologico, nel canyon del Rio delle foglie: si tratta di un vero e proprio libro illustrato che presenta, all'escursionista, diversi strati rocciosi. È un «viaggio» che inizia nel paleozoico, circa 280 milioni di anni or sono, e termina nel mesozoico, quindi circa 235 milioni di anni fa. In più tracce di dinosauri, piante fossili, ammoniti ed altri mollusci aiutano il visitatore - grazie anche ad una serie di preziose indicazioni - a tornare indietro nel tempo, in periodi in cui non c'erano ancora tracce dell'uomo. Il sentiero geologico è il primo passo di un grande progetto che punta soprattutto ad informare - sia in italiano che in tedesco - chi vuol conoscere meglio cosa c'è in quell'affascinante canyon nel cuore del parco naturale di Monte Corno.
Si diceva anche dell'interesse per le varie iniziative che sono state programmate dall'Ufficio Parchi naturali ed il Laboratorio biologico provinciale. Fra queste le escursioni di ricerca all'interno del Parco naturale con prelievi di campioni di acqua ed analisi al microscopio. Un'esperienza che ha coinvolto numerosi bambini e ragazzi fra i 6 ed i 16 anni. In occasione dell'Anno internazionale dell'Acqua, infatti, l'assessorato provinciale ha lanciato iniziative dedicate a chi vuole conoscere il mondo delle acque altoatesine. Per questo, l'Ufficio provinciale Parchi naturali ed il Laboratorio biologico dell'Agenzia Provinciale per la Protezione dell'Ambiente hanno ideato ed organizzato cinque passeggiate esplorative, durante le quali i giovani partecipanti hanno prelevato campioni di acqua da paludi, rii e stagni, per analizzarli poi attraverso appositi strumenti. I piccoli esploratori hanno potuto giovarsi dell'attrezzatura da ricerca consegnata loro dagli uffici organizzatori con la quale hanno effettuato i prelievi dal torrente Trodena e dalla palude Longa con analisi sul posto o al Centro visite del Parco Monte Corno che si trova a Trodena. (Corriere delle Alpi)

Dal Golfo al Vesuvio, crociera e visita al Parco in un pacchetto integrato

Una crociera verso il vulcano: è il progetto che Amilcare Troiano, presidente del Parco nazionale del Vesuvio, presenta a IceNeapolis, la fiera del turismo congressuale che si è conclusa ieri alla Città della scienza di Bagnoli.
L’iniziativa “Vesuvio d’a-mare” vede protagonisti, con l’Ente parco, un gruppo di giovani imprenditori vesuviani, rappresentati ieri da Domenico Sannino, amministratore della Giampa Travel. “A partire dal mese di aprile — spiega Maria Lionelli di Legambiente, partner del progetto — prende il via un itinerario di una giornata alla scoperta del Vesuvio e dei suoi prodotti locali. Il visitatore partirà da Napoli a bordo della motonave Falerno per essere poi condotto ad effettuare una visita naturalistica della Riserva Alto Tirone. La visita prosegue con il pranzo nel complesso settecentesco di Villa Signorini, con la degustazione di prodotti tipici dell’area vesuviana come la classica colazione a base di pane, olio e pomodorini. Nel corso della visita i turisti avranno modo di incontrare anche personaggi tipici del Vesuvio, artigiani e professionisti che meritano di essere scoperti tanto quanto i luoghi che ammaliarono a tal punto Plinio da convincerlo a lasciare le sue navi per stabilirsi nell’area vesuviana”.
“E’ da quando, due anni, fa ho accettato l’incarico di presidente del Parco - commenta Troiano - che mi sono prefissato di attivare dei meccanismi tali da far divenire il parco un volano di economia e una possibilità di investimento per i privati. I turisti che visitano oggi il Vesuvio sono mordi e fuggi; noi vogliamo smettere di essere considerati il fast food del turismo per diventare un esempio di slow food, puntare cioè ad un turismo più rilassato. Per questo a breve attiveremo anche dei corsi di formazione per gestori di Bed & breakfast”. (Il Denaro)

Legambiente per il Parco dei Monti Tifatini

Ben quattro mozioni, tutte approvate dal congresso regionale di Legambiente. Le ha presentate l’ex assessore casertano Giuseppe Messina, il quale commenta il fatto con evidente soddisfazione. La prima delle quattro riguarda l’annosa questione del parco dei monti tifatini, progetto elaborato dalle associazioni ambientaliste cittadine con la facoltà di scienze ambientali della Sun. La giunta comunale con delibera del 22 ottobre 2001 ha fatto propria la proposta, e anche la Regione si era impegnata (assessorati all’ambiente e alle attività produttive) a realizzare il parco. Il gruppo dirigente di Legambiente si è impegnato a sostenre l’iniziativa in ogni sede, fino al raggiungimento dell’obiettivo. Le altre mozioni riguardano le cave, l’attività estrattiva e di scavo e il recupero degli impianti. (Il Mattino)

Record di cervi nel Parco dello Stelvio

In Val di Sole registrata la più alta densità di tutto l'arco alpino. I responsabili del progetto: non ci saranno abbattimenti
Con i pascoli contaminati dalle mucche molti gli animali malati

MEZZANA. Il numero di cervi in valle di Sole si è ormai stabilizzato su una dimensione da record per l' intero arco alpino: questo il dato saliente emerso dalla serata informativa sul «Progetto Cervo» organizzata a Mezzana dal Parco dello Stelvio. Davanti a molti cacciatori solandri, guardiacaccia ed agenti forestali, il coordinatore scientifico del Parco Luca Pedrotti ha illustrato le cifre.
Ha ricordato la stima di 2700 cervi, a fronte di un censimento di 1470 capi ed una densità da primato di 9 capi per 100 ettari. Questi dati sono stati raggiunti grazie anche ai monitoraggi e ricerche realizzate su un nuovo aspetto della biologia del cervo, per acquisire maggiori conoscenze sulle capacità di spostamento e sui territori occupati stagionalmente da tali ungulati delle Valli di Sole, Peio e Rabbi. A partire dal gennaio scorso una ventina di cervi è stata infatti catturata grazie a cinque apposite trappole con porta auto scattante: tali capi sono stati quindi marcati con targhe auricolari e muniti di radiocollare, per seguirne costantemente gli spostamenti per i prossimi due anni. Tale lavoro, svolto dallo Stelvio con la preziosa collaborazione delle locali stazioni forestali e sezioni dei cacciatori, ha lo scopo di poter descrivere meglio e quantificare l'entità degli spostamenti stagionali dei cervi, entro e fuori dai confini del Parco, distinguendo tra gli areali estivi ed invernali, nonché la capacità di dispersione di giovani, che sono in grado di compiere spostamenti notevoli nell'ordine dei 50 - 80 km. Sono stati quindi classificati individui stagionali, che presentano una «home range» (dimora vitale) lunga 700 ettari, e quelli migratori (home range estesa 2310 ettari). Tali valutazioni, unite ai regolari censimenti primaverili ed estivi, permettono dunque di comprendere meglio lo status del cervo in Val di Sole, fornendo indicazioni utili per la futura gestione venatoria della specie. Secondo Luca Pedrotti «in Val di Sole sarebbe utile intervenire sulla popolazione del cervo, rendendo più omogenea la distribuzione di tale popolazione e riducendo così i danni alle colture agricole e forestali, attraverso tassi differenziati di prelievo e zone di rispetto all'esterno del Parco durante la stagione riproduttiva». Per Domenico Daldoss, presidente dei cacciatori di Vermiglio «tali proposte devono essere il punto di partenza per un profondo dibattito con il Servizio Faunistico provinciale e la realtà politica locale».
Gli esperti Marco Bregoli e Cristina Frequelli dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie hanno poi evidenziato gli esiti dei monitoraggi sanitari realizzati dal'98 su 220 cervi solandri, di cui 126 abbattuti e 94 rinvenuti morti: il 66,4 % di tali capi è affetto da paratubercolosi, malattia di origine bovina e diffusa tra i cervi tramite la contaminazione dei pascoli, realtà che dovrebbero essere sottoposte ad attenti controlli sanitari. (Corriere delle Alpi)

Parco Sede a Ligonchio, ok dagli enti reggiani

Appennino Tosco-Emiliano

La sede del Parco nel comune di Ligonchio sembra ormai cosa certa, grazie alla sua centralità territoriale e alle caratteristiche di un territorio che già rientra per oltre metà nel perimetro del nuovo ente. L'argomento “sede” è stato affrontato nell'incontro avvenuto nei giorni scorsi, nel municipio di Ligonchio, fra il neo presidente Raffaele Guerriero e i rappresentanti degli enti locali reggiani che fanno parte del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano. Verrà messa a disposizione dell'ente una struttura ex Edison-Enel che già ospita il centro visita del Parco del Gigante. Hanno partecipato all'incontro, dando parere favorevole, l'assessore provinciale Giovanni Andrea Ferrari, il presidente della Comunità montana Paolo Bargiacchi, i sindaci Luciano Correggi di Busana, Marco Tavaroli di Ligonchio, Felicino Magnani di Villa Minozzo, Ugo Caccialupi di Collagna e gli assessori Emiliano Pedrini di Ramiseto e Clementina Santi di Castelnovo Monti. (Il Resto del Carlino)

«Equilibrio tra uomo e natura»

Foreste Casentinesi

Ancora un paio di mesi e, dopo una tratta di dieci anni, Oscar Bandini , uno dei massimi dirigenti del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, sarà costretto a lasciare. Il suo mandato è finito, così come quello di molti altri suoi colleghi. In questo decennio ma ancor prima, quando il Parco era soltanto regionale, Bandini ha curato i settori della cultura e del turismo ed è stato il braccio destro del presidente Enzo Valbonesi. Oltretutto i due sono amici d'infanzia ed entrambi santasofiesi.
Fin da studente all'Università di Firenze, Bandini ha amato la politica attiva. E' stato per lungo tempo socialista poi è passato ai Ds. Ha scritto di storia e si è battuto in difesa dell'ambiente.
Qual è il bilancio di questi anni di attività per il Parco?
«Nel Parco abbiamo fatto un buon lavoro anche se ci si imputa di avere disseminato in foresta troppi 'lacci e laccioli'. Ma come sarebbe possibile tenere sotto controllo i circa 37mila ettari di foresta, di radure, di montagne, di centri abitati, di oasi mistiche come Camaldoli e La Verna senza vincoli di una certa severità? Il passo è stato comunque molto lungo. Abbiamo effettuato una trasformazione incisiva sia nel settore amministrativo che in quello culturale. E non è stato semplice farlo camminare, quest'iter, in seno ai marosi della politica , delle gelosie istituzionali, delle diffidenze, delle vere e proprie ostilità. Oggi posso dire che la sfida è stata vinta poiché abbiamo fatto dialogare e decidere insieme gli amministratori, gli ambientalisti, i rappresentanti del mondo scientifico e delle associazioni».
Qual è la prima cosa da fare per i nuovi amministratori ?
«Dovranno avere il coraggio di vincere tutte le resistenze per inserire entro il perimetro del Parco diversi centri abitati di una certa consistenza . In questi dieci anni abbiamo impegnato molte risorse nei centri visita, nella sentieristica, nei musei, nelle aree di sosta attrezzata dotando di questi servizi per il turista e anche per i residenti Corniolo, Premilcuore, San Benedetto in Alpe e Tredozio tanto per rimanere in Romagna. Ma questo non basta».
Quali sono le prospettive future del Parco?
«Più del 10% del territorio nazionale è protetto e nessun governo potrà rimettere in discussione una politica che ci proietta nel novero delle nazioni europee avanzate. Per quanto riguarda Santa Sofia in seno alla Comunità del Parco è stato designato il sindaco uscente Luciano Neri, Ds, e senz'altro sarà lui il prescelto». (Il Resto del Carlino)

REINTRODOTTO IL LUPO, ''RINASCE'' IL PARCO DI YELLOWSTONE

Il predatore ha ripristinato l'equilibrio ambientale

Billings (Montana), 29 ott. (Ap) - E' un bell'esempio di come tutte le specie che vivono su questo pianeta siano collegate fra loro, e la scomparsa anche dell'esemplare più inconsistente può avere pesanti riflessi sull'equilibrio ambientale.
Gli studiosi che stanno osservando il Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti, hanno osservato che dopo la reintroduzione del lupo - scomparso da tempo - nella zona, stanno "rinascendo" tratti di foresta che erano rimasti brulli dopo essere stati devastati da incendi o erano "decaduti" per ragioni sconosciute.
Il motivo? I lupi predano le alci, la cui popolazione è sovrabbondante, riducendo il numero dei germogli di piantine nuove da queste distrutte per nutrirsi. Più germogli sopravvissuti, più piante adulte, e a poco a poco la foresta rinasce.
A loro volta, le piante forniscono rifugio per un maggior numero di uccelli, insetti e altri animali, e tutto l'ecosistema ne trae beneficio.
E' quasi una parabola moderna, quella raccontata da Bill Ripple, professore di studi forestali della Oregon State University.
Scomparso da settant'anni, il lupo cominciò ad essere reintrodotto a Yellowstone nel 1995. All'epoca, ci fu chi si oppose. (Greenplanet.net)


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