Rassegna del 26 Ottobre 2003

Un impegno per la tutela con le associazioni protagoniste

Murgia Materana

MATERA
L'incontro organizzato per presentare i tre volumi pubblicati dall'Ente Parco ha rappresentato anche l'occasione per una serie di valutazioni sul lavoro che si sta conducendo e sulle prospettive future. Mario Tomaselli ha ricordato «l'impegno profuso da diverse associazioni per la valorizzazione e la salvaguardia di questo originale patrimonio. Un lavoro che oggi continua in modo puntuale con il proficuo lavoro che l'Ente parco sta conducendo su più fronti». Elogi nei confronti di questa iniziativa editoriale sono arrivati da tutti i relatori. A partire dal direttore dell'Apt, l'Azienda di promozione turistica, Iso De Bonis che ha sottolineato l'importanza dei parchi nei processi di sviluppo turistico. «L'intenzione dell'Apt - ha detto - è quella di creare una rete dei parchi lucani valorizzando le singole peculiarità e tenendo presente che quello della Murgia Materana rappresenta una meravigliosa eccezione visto che è profondamente legata alla città e ai Sassi». De Bonis, inoltre, si è soffermato sui progetti dell'Apt in corso, dall'organizzazione delle aree prodotto, «un modello che sta creando un notevole interesse da parte di molte altre regioni italiane», al provvedimento riguardante i contributi per favorire l'incoming turistico. All'incontro sono intervenuti anche il sindaco, Michele Porcari, e l'assessore al Turismo, Gianni Magariello. Porcari, in particolare, si è soffermato sulle «opportunità create dal parco per favorire i processi di uno sviluppo turistico sostenibile e in linea con la crescente domanda del mercato». Magariello, invece, ha sottolineato il lavoro che l'Amministrazione comunale sta conducendo attraverso la collaborazione di partners istituzionali e privati nel campo della promozione e della organizzazione. L'on. Salvatore Adduce, ha ricordato «la lungimiranza della Regione nell'approvare la legge istitutiva dell'Ente Parco per rafforzare lo sviluppo sostenibile territorio e per proteggere un patrimonio unico al mondo». Ma ha anche lanciato qualche stoccata al Governo nazionale che, attraverso la legge delega ambientale, «rischia di farci fare molti anni indietro mettendo in crisi la legge quadro sulle aree protette». Stefano Spinetti, presidente nazionale dell'associazione guide ambientali ed escursionistiche, ha rimarcato l'originalità del Parco della Murgia, sia dal punto di vista naturalistico che storico. Infine, Roberto Cifarelli ha annunciato alcune altre importanti iniziative come la pubblicazione di una serie di libri tascabili sulla flora, una guida sulle masserie del Parco, la realizzazione della cartellonistica e la chiusura alle auto del Parco. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Le tre bussole della Murgia

Murgia Materana - Una guida editoriale per gli amanti delle escursioni e per chi vuole muoversi tra sentieri, masserie e villaggi neolitici
Orientarsi sull'altipiano con le pubblicazioni dell'Ente Parco

MATERA Tre bussole per orientarsi nel ricco patrimonio storico e naturalistico del Parco della Murgia materana. Un patrimonio che finalmente, dopo anni di abbandono e di indifferenza, sembra abbia trovato la strada giusta per farsi conoscere e riconoscere. Ci ha pensato l'Ente Parco della Murgia Materana che fra le tante attività messe in campo ha pensato bene di dar vita a una vera e propria guida editoriale rivolta agli amanti delle escursioni e a coloro che vogliono imparare a muoversi fra sentieri, tratturi, masserie, villaggi neolitici, flora e fauna. «La conoscenza - ha detto il presidente dell'Ente, Roberto Cifarelli - è un elemento indispensabile per la tutela di un patrimonio». E in questa direzione si muovono le pubblicazioni che sono state ufficialmente presentate in un affollato incontro organizzato nella sala conferenze della Casa del Pellegrino "Le Monacelle". Innanzitutto la pubblicazione sugli itinerari. Sette percorsi che, come scrive Mario Tomaselli nelle note di presentazione, «offrono, all'escursionista attento, una sintesi di ciò che il Parco cusodisce: gravine, aree boscate, fiori, ondulati pianori, riarse pietraie, masserie, jazzi e cisterne, il tutto dominato da quel falco grillaio che è divenuto il simbolo di questa area protetta». Dopo un'articolata presentazione del territorio e dei due comuni, Matera e Montescaglioso, compresi nel Parco, Esposito lancia anche alcuni suggerimenti utili, soprattutto, a chi si prepara ad affrontare gli itinerari, dallo zaino, alle scarpe all'abbigliamento da usare a seconda della stagione. Poi si entra nel vivo degli itinerari. A partire dall'antico percorso che lega Matera a Montescaglioso. All'incirca 27 chilometri di tracciato, da attraversare lungo un'intera giornata, che attraversa il complesso rupestre dell'Ofra, Cristo La Selva, la masseria Passarelli e il Casino Venusio, diverse cripte e il meraviglioso spettacolo della Madonna della Loe. La seconda escursione consigliata è su Murgia Timone. Quattro chilometri di percorrenza in tre ore di cammino per ammirare il Villaggio trincerato, San Falcione, San Vito, Sant'Agnese e la Madonne delle Tre porte. Altri due itinerari partono da Murgia Timone, ma vanno alla scoperta di un diverso patrimonio storico ed architettonico, dallo Jurio a Porta Pistola per conoscere gli angoli più suggestivi della Gravina. Un percorso a parte è dedicato alle chiese rupestri e ai villaggi neolitici compresi nell'area Murgecchia e alla Gravina di Montesaglioso. Il volume si chiude con un itinerario da attraversare in mountainbike. Il volume è corredato da fotografie suggestive e, per ogni itinerario, da vere e proprie mappe. Altrettanto interessante la pubblicazione dedicata agli aspetti generali del parco, dagli aspetti storici e naturalistici di Matera e Montescaglioso (Giovanni Ricciardi e Franco Caputo) a quelli geologici (Vincenzo Festa e Marcello Tropeano) e vegetazionali (Lorenzo Appella e Luigi Esposito, alla flora (Giuseppe Gambetta) e fauna (Gianni Schiuma), agli aspetti preistorici (Gianfranco Lionetti), alle masserie (Mario Tomaselli), alle cave di tufo (Antonio Montemurro e Giovanna Lascaro). La terza pubblicazione, infine, è dedicata alle informazioni utili riguardanti il Parco, le strutture di accoglienza, ricettive, i prodotti tipici e le norme di comportamento.
Tre strumenti informativi che potranno dare un forte contributo alla conoscenza e alla valorizzazione di questo ricco patrimonio. Le pubblicazioni sono in vendita nelle librerie sia separatamente che insieme al prezzo complessivo di 6 euro. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Parco delle colline, Lonato accelera

La Giunta di Lonato approva uno studio di fattibilità e avvia i colloqui con Provincia e Regione

Un parco per le colline moreniche lonatesi. Lonato ha deciso di compiere un passo avanti rispetto all’azione di sensibilizzazione, di coinvolgimento di sindaci, province e regioni fin qui egregiamente svolto dal Comitato promotore del costituendo parco delle colline moreniche gardesane. E guardando avanti sta ora raccogliendo il frutto del lavoro impostato a giugno. Allora l’Amministrazione aveva organizzato un forum di discussione e costituito gruppi di studio invitati a lavorare e formulare proposte concrete su quello che era stato definito il "caso Lonato". I risultati ci sono e sembrano importanti. La Giunta li ha formalmente approvati. Il lavoro è ritenuto di grande importanza per avviare un colloquio con la Regione Lombardia e la Provincia di Brescia per il riconoscimento del futuro parco del comune lonatese. Insomma, almeno nel caso di Lonato, un’amministrazione pubblica ha deciso di formalizzare l’iniziativa, passo importante che, se seguito dagli altri sindaci, appare destinato a dare, in positivo, uno scossone concreto al progetto. Il parco delle colline moreniche gardesane, secondo i promotori, dovrebbe interessare 41 Comuni situati attorno al lago di Garda, coinvolgendo le province di Brescia, Verona e Mantova e due regioni: Lombardia e Veneto. L’area interessata nei 41 comuni è di circa 120.000 ettari sui quali vivono 300.000 gardesani. Da oltre un anno si discute sull’esigenza di salvaguardare questo territorio. Il Comitato promotore ha organizzato incontri, dibattiti coinvolgendo sindaci amministratori provinciali e regionali, esperti. L’ultimo si è tenuto a Peschiera del Garda la settimana scorsa, avendo come testimonial Roberto Vecchioni, Margherita Haak, Mario Rigoni Stern, Franco Piavoli e altri personaggi illustri. Ma a passare dai convegni ai fatti ha provveduto Lonato. «Si è concluso - spiega il vicesindaco Davide Baccinelli - il lavoro dei gruppi di studio in occasione del seminario da noi promosso in giugno. Le proposte sono state recepite dall’Amministrazione con apposita delibera: I lavori sono importanti per l’istituendo parco sul nostro Comune e saranno ufficialmente presentati alla popolazione entro fine anno. Le proposte riguardano vari aspetti: i valori, le finalità, l’autonomia finanziaria, i criteri di perimetrazione. Si è concluso anche il lavoro commissionato dal comune al prof. Valerio Romani, esperto che si è occupato anche del parco dell’Alto Garda bresciano». La sua proposta è fondamentale per iniziare colloqui con la Regione per il riconoscimento del futuro parco. E’ composta dalla relazione tecnica che affronta i temi principali: territorio, clima, flora, aspetti geologici, concetto di parco, ipotesi di normativa e regolamento. Tavole illustrano la zona collinare e le proposte di perimetrazione. Insomma Lonato ora dispone degli strumenti tecnici per procedere a costituire il parco sul suo territorio, sulla strada tracciata dal parco complessivo che dovrebbe interessare tutte le colline moreniche gardesane. (Giornale di Brescia)

Circeo - Li ha voluti liberare il direttore

Li ha voluti liberare il direttore del Parco nazionale del Circeo. Proprio Luciano Perotto, ieri mattina, ha donato la libertà a una Poiana e a un Falco lanario : due rarissimi rapaci diurni che, feriti dai bracconieri, erano stati curati per mesi dal veterinario del Co rpo Forestale dello Stato, Alessandro Bettosi, che nel parco è responsabile del ”Centro tutela della fauna selvatica”. I due volatili, protetti dalla legge, sono tornati a volare nel cielo di Fogliano. E un bracconiere ”elettronico” di Nettuno è stato denunciato, sempre ieri mattina, dagli agenti della Forestale della Stazione di Latina. L.C., 57 anni, di Nettuno, era a caccia nella tenuta di Macchiagrande, a Borgo Santa Maria, e stava usando un richiamo elettronico con due opzioni: allodole e tordi. Gli agenti hanno sequestrato sia l’apparato elettronico (azionato con un telecomando a distanza) che la doppietta. (Il Messaggero)

Wwf: «Tocca alla Procura intervenire in Valfurva»

Stelvio - Enzo Venini passa ai raggi X tutte le opere previste a Santa Caterina per le gare iridate

Hanno preso ogni singola opera in programma. L’hanno analizzata in tutte le sue componenti e valutata sia rispetto all’evento, sia all’impatto ambientale che è destinata ad avere. Poi hanno messo considerazioni e critiche nero su bianco e hanno annunciato di voler sollecitare la procura della repubblica di Sondrio - a cui già era stato inviato un esposto - «ad intervenire per garantire l’assoluto rispetto delle leggi». E’ un lungo elenco quello presentato dal Wwf al consiglio direttivo del parco nazionale dello Stelvio riunitosi ieri l’altro a Glorenza. Ezio Venini, rappresentante dell’associazione ambientalista, dopo averlo letto davanti a tutti i componenti chiamati a valutare se ratificare o meno l’intesa siglata dal presidente dell’area protetta con l’assessore regionale Alessandro Moneta (come è noto la votazione si è conclusa con 8 voti a favore e 5 contrari), ha chiesto le dimissioni di Arturo Osio e ha minacciato di presentare ricorso. «Sono diverse le opere che rischiano di essere realizzate senza più alcun rispetto delle iniziali prescrizioni del parco - dice Venini -. Ad esempio, il parcheggio interrato in destra orografica, a monte della provinciale. E che dire - prosegue - della stazione intermedia di Plaghera, che verrà costruita interamente sull’area di torbiera, con dimensioni per giunta raddoppiate (per poter ospitare il deposito delle cabine e l’officina), rispetto a quelle indicate inizialmente». Il Wwf - che nel direttivo siede di diritto assieme a un esponente di Legambiente, uno del Cnr e due rappresentanti del ministero dell’ambiente - ha poi criticato fortemente gli interventi nella Valle dell’Alpe. «Il rifugio non sarà accorpato alla stazione di arrivo della cabinovia, contrariamente a quanto aveva richiesto il parco; la motrice della seggiovia sarà posizionata alla stazione di arrivo, vale a dire a 2800 metri di quota e anche in questo caso il Parco si era espresso in altro modo e per finire le nuove piste: i movimenti terra non si conteranno, quando invece si era stabilito di non autorizzarli per niente... Per contro, non è stato invece sancito l’obbligo di smantellare in modo integrale gli impianti obsoleti e di provvedere al ripristino dei luoghi, mentre il ponte sul Frodolfo avrà una struttura pressoché raddoppiata rispetto all’ipotesi iniziale». Ecco perché, secondo il Wwf, «ragioni di coerenza imporrebbero le dimissioni di Osio, già peraltro chieste quando il presidente autorizzò il taglio di 1800 alberi per l’ampliamento della pista di Santa Caterina... Osio, firmando quell’intesa - chiosa Venini -, ha di fatto contraddetto gli indirizzi deliberati dal proprio consiglio direttivo». (La Provincia di Sondrio)

Mondiali, tempi stretti per i fondi

Stelvio - Dopo l’euforia per il via libera dato dal Parco, adesso si pensa alle opere da realizzare
I privati devono trovare 20 milioni di euro per gli impianti

Sondrio Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni, ai Mondiali ora necessitano soldi. E parecchi. Ai privati che hanno deciso di investire sull’appuntamento iridato - che per la prima volta si snoderà lungo tre fine settimana - servono oltre 15 milioni di euro, senza contare i soldi necessari ad attrezzare la Valle dell’Alpe, dove saranno realizzate piste da sci (con relativo impianto di innevamento) e una seggiovia. Le banche hanno garantito un terzo delle risorse necessarie. Il resto verrà coperto per il 35% da stanziamenti statali e la rimanente parte dall’aumento di capitale delle società interessate. Riguardo ai tempi, stando all’intesa ratificata, entro dieci giorni il Parco dovrà rilasciare le necessarie autorizzazioni tecniche ai nuovi progetti, mentre entro 15 la Regione darà il proprio benestare per la “VIA”, ovvero la valutazione di impatto ambientale, ammesso che i progetti - questa volta - rispettino le prescrizioni ambientali stabilite. Dal canto loro gli ambientalisti, dopo aver chiesto le dimissioni del presidente del parco, ora chiedono l’intervento della magistratura. (La Provincia di Sondrio)


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