Rassegna del 20 Ottobre 2003

Parchi, vincono gli austriaci

SONDRIO — Il documentario austriaco «Puszta, terra di sale e sabbia» ha vinto la diciassettesima edizione del Midop Sondrio Festival, la mostra internazionale dei documentari sui parchi. La giuria, nel corso della serata presentata da Susanna Messaggio, ha assegnato il primo premio consistente in una targa d'oro, al film di Pashinger e Istvan Nadaskay, che ha prevalso sulle altre 11 ammesse alla finale del concorso. (Il Giorno, La Nazione ecc.)

Pesto, t-shirt e profumi con il marchio del Parco

Cinque Terre

CINQUE TERRE — C'è il cappellino e la tee-shirt con il logo, ci sono le cartoline e il cd o il video, un classico. Ma nei centri d'accoglienza che funzionano anche da shop center del Parco delle Cinque Terre ci sono le polo ricamate o stampate con colori naturali, innocui per l'ambiente. E le borse, in juta o in altri tessuti: artigianali, e realizzate secondo il principio dello sviluppo sostenibile, anche per dare lavoro a popolazioni svantaggiate. E ci sono le penne in materiali biologici, e ora liquori ed elisir, saponi e cosmetici. E un profumo. Si chiama "Via dell'Amore", ovvio. (La Nazione)

«Fatto il Parco della Murgia ora vanno create le coscienze»

INTERVENTO: On. Piglionica (Commissione ambiente Camera)

Nei giorni scorsi la Commissione Ambiente della Camera ha licenziato il documento conclusivo della indagine conoscitiva sulla gestione degli Enti Parco nazionali. Una indagine nata forse per sottolineare criticità ha finito per evidenziare soprattutto positività e importanti potenzialità.
Sempre più i parchi mostrano dinamismo e capacità di fungere da protagonisti non solo della conservazione (fine primo delle aree protette) ma anche della promozione e dello sviluppo locale; le difficoltà non mancano (finanziamento statale in costante diminuzione, arretratezza dell'architettura amministrativa) ma le positività risultano prevalenti. Sta a dimostrarlo il fatto che sempre più spesso comunità di aree confinanti con il perimetro dei parchi chiedono di entrare a farne parte.
Per una fortunata coincidenza negli stessi giorni arriva a conclusione il tormentato iter istitutivo del Parco Nazionale dell'Alta Murgia; è stato detto che raramente istituzione di area protetta è stata più osteggiata: della legge istitutiva del 1998 questo è il penultimo parco perimetrato: rimane solo il parco della Val D'Agri le cui peculiarità sono note a tutti.
Inevitabilmente la conclusione, per essere approvata da tutti, è risultata una mediazione tra le varie pulsioni presenti: l'ampiezza si è collocata a metà strada tra le due ipotesi in discussione; le norme di salvaguardia sono state oltremodo flessibilizzate per compatibilizzarle con le attività produttive presenti nell'area, senza perdere per questo in efficacia sul fronte della tutela.
Delude semmai che, proprio in vista del traguardo, il Presidente Fitto invece di un ruolo di mediazione abbia scelto di rappresentare soprattutto alcuni interessi; solo la buona tenuta del fronte dei sindaci e della Provincia, insieme con la decisiva mediazione dell'Assessore Saccomanno è riuscita ad ammortizzare quest'ultimo sussulto.
Chi in questi anni ha seguito la vicenda non può non salutare con soddisfazione questa conclusione; in molti momenti anche nei più convinti sostenitori (penso al centro studi Torre di nebbia, ai Comitati dell'Alta Murgia, ai tanti esponenti politici soprattutto di centro-sinistra) si sono affacciati sentimenti di scoramento e di sfiducia. Molte gravi aggressioni ha dovuto subire il territorio in questo periodo: i fenomeni di inquinamento venuti alla luce in questi giorni sono solo l'epifenomeno di un più grave processo di sfruttamento selvaggio dell'ambiente; senza il dissennato diffondersi dello «spietramento» molte distorsioni non avrebbero avuto il substrato per concretizzarsi. Tali eventi hanno però finito per fungere da drammatico acceleratore del processo istitutivo. Fa certamente rabbia immaginare che l'Ente Parco che si insedierà a breve avrà come primo compito di occuparsi di bonifica di siti inquinati piuttosto che di tutela e promozione del territorio.
Appare chiaro a tutti che comunque l'istituzione del parco costituisce solo un punto di partenza: la assoluta peculiarità dell'alta Murgia richiede che siano coinvolte elevate competenze sia in campo naturalistico che amministrativo-manageriale. Si creano le condizioni per una adeguata tutela del territorio: il potenziamento del Corpo Forestale dello Stato, il coinvolgimento del Ministero dell'Ambiente nei processi di bonifica sono tutti elementi che certamente avranno forte impatto positivo.
E' indispensabile che maturi una nuova consapevolezza dei soggetti istituzionali e ancor più delle comunità; occorre comprendere che un ambiente tutelato oltre a costituire substrato indispensabile per una adeguata qualità della vita, costituisce sempre più premessa irrinunciabile per una crescita di valore per i prodotti agro-alimentari ed artigianali che in quel territorio vengono prodotti: chi compra una bottiglia di Chianti sa di acquistare anche un pezzo dello straordinario paesaggio toscano.
Infine, ma non certo ultimo, è fondamentale che le popolazioni del territorio recuperino l'orgoglio di una appartenenza e che diventino esse stesse protagoniste di un rilancio; per troppo tempo molti occhi hanno finto di non vedere, troppe teste si sono girate a guardare altro; troppo spesso abbiamo utilizzato le nostre strade ed i nostri campi come pattumiera per un dissennato abbandono di rifiuti.
Se tutti insieme ci riapproprieremo di quel bene indisponibile che è l'ambiente, costituiremo argine invalicabile per tutti i fenomeni di aggressione al territorio. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il Parco dell’Aveto cerca il presidente

Secondo tentativo oggi pomeriggio per nominare il nuovo presidente dell’Ente Parco dell’Aveto. L’elezione è infatti all’ordine del giorno della riunione di consiglio che si terrà nella sede dell’ente a Borzonasca. Nell’ultimo incontro l’argomento non è stato affrontato perché per poter votare devono essere presenti tutti i consiglieri che sono Giuseppino Maschio sindaco di Borzonasca, Edoardo Baraldi rappresentante ambientalisti, Marco Bertani sindaco di Ne, Roberto Cabella Guido Campodonico rappresentanti dell’università, Sergio Carpanese delegato di S.Stefano d’Aveto, Maria Antonietta Cella presidente comunità montana, Franco Clemente Provincia, Gian Guido D’Amico direttore Apt Tigullio, Roberto Fontana delegato Rezzoaglio, Marco Raggio associazioni agricole, Danilo Repetto delegato di Mezzanego, Claudio Sivori, Regione. Come quindici giorni fa non ci sono candidature ufficiali però sembra assai
probabile che si ripresenti Giuseppino Maschio che attualmente è vicepresidente, ma ha guidato l’ente dopo le dimissioni di Roberto Fontana. Ricordiamo che Fontana aveva vinto le precedenti elezioni con sette preferenze.(Il Secolo XIX)

Il club degli enti per l'ambiente

Liguria - Raggruppa comuni, comunità montane e enti parco che hanno adottato bilancio sociale, bioedilizia, acquisti verdi e pianificazione sostenibile

Nasce il club ligure degli enti che scelgono l'ambiente come linea guida per le loro politiche. Raggruppa i Comuni, le istituzioni e gli ente parco che hanno costruito attorno alle cosiddette "buone pratiche" le loro inziative. Buone pratiche che, insieme, costituiscono il sistema di gestione ambientale dell'ente stesso. Ossia: il bilancio sociale, la pianificazione sostenibile, gli acquisti verdi, la bioedilizia e soprattutto le certificazioni ambientali internazionali Iso 14001 ed Emas. Non è soltanto una stellina da mettere sul gonfalone: la Regione ha deciso di erogare i finanziamenti per l'ambiente soltanto a quegli enti che puntano a entrare in questo club. Così è stato nelle settimane scorse, quando l’assessore
regionale Franco Orsi ha firmato assegni per un milione di euro per avviare le procedure di certificazione ambientale solo a: Parco Montemarcello Magra (con i 25 enti associati), Parco Beigua (9 enti associati), le Comunità montane Ingauna (24 enti) della Valle Arroscia (8), i Comuni di Savona (2), Recco (16), Imperia (3), Rezzoaglio (3) e Ventimiglia (6).
Sono quindi tutte realtà fortemente candidate a entrare nel “Club delle buone pratiche”. Che comprende già: i Comuni di Bolano, Celle Ligure, Laigueglia, Rossiglione, Varese Ligure, Carasco, Genova, Recco, Varazze e Vezzano Ligure e le Province di Imperia e Genova. La stella che brilla maggiormente è quella di Varese Ligure, unica realtà capace di fregiarsi della certificazione Emas. La stanno cercando Celle Ligure (che ha già la Iso 14001), Varazze, Cogoleto, Arenzano, Albissola Superiore e Albisola Marina a seguito soprattutto delle politiche di risanamento in seguito al naufragio della Haven. Per dovere di cronaca, la Iso è stata raggiunta anche dalle Comunità montane Alta Val Polcevera e Argentea e dai Comuni di Laigueglia, Toriano, Andora, Apricale, Ceriale, Santa Margherita Ligure e
Vado Ligure. Dalla stessa Regione sono stati poi approvati i sistemi di gestione ambientale di Celle Ligure, San Biagio della Cima, Soldano, Perinaldo, Vado Ligure, La Spezia, Sesta Godano, Vernazza.
«La Liguria è la regione che conta il maggior numero di enti certificati o dotati di sistemi di gestione ambientale funzionali allo sviluppo sostenibile — commenta l’assessore Orsi —. Anche qualitativamente non siamo secondi a nessuno, visti i risultati ottenuti sia nella valorizzazione dell’ambiente sia considerando il nuovo benessere propiziato dal nostro impegno in questo campo». Tant’è che d’ora in poi i finanziamenti regionali per l’ambiente e il territorio arriveranno soltanto a quegli enti che abbiano approvato il piano “Agenda 21” e approvato piani di zonizzazione acustica o per la costituzione di aree protette. La stessa Regione Liguria è socio fondatore del network dei 300 enti
che hanno firmato la “Carta di Ferrara” in relazione alle politiche per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. (Il Secolo XIX)

Parco Val d'Agri, oggi la perimetrazione?

Sarebbe la fine di un lunghissimo tira e molla. Il petrolio tra le cause dei ritardi accumulati

Si definisce oggi a Roma il perimetro del parco nazionale Appenino lucano-v al d’Agri-Lagonegrese, nel corso di una riunione della conferenza Stato-regioni tra i tecnici del ministero dell’Ambiente, che hanno elaborato una mappa, e gli amministratori locali interessati (30 Comuni. 7 comunità montane, provincia di Potenza).
Dopo la definitiva approvazione dei confini, resi particolarmente complicati per la presenza nell’area centrale del parco degli impianti petroliferi, mancherà solo il decreto del presidente Ciampi per il varo definitivo del parco. (Basilicatapress)

Piano socio economico del Parco in attesa

Arcipelago Toscano - Il Parco Nazionale sollecita i comuni elbani affinché si esprimano sulla bozza del Piano di Sviluppo Economico e Sociale che è stata loro inviata già da molti mesi.

Al termine della seduta della Comunità del Parco, riunitasi lunedì 13 ottobre presso la sala del Consiglio di Portoferraio, l'accordo tra i rappresentanti delle istituzioni è stato unanime: l'approvazione, è stato detto da tutti, del Piano di Sviluppo Economico e Sociale non può più attendere.
Questo piano è stato redatto dalla Società Agiconsulting, dopo anni di ricerche e studi, ed è lì, sul tavolo. Si tratta di un volume di 400 pagine che già da un anno e mezzo è stato inviato dall'Ente parco alle Amministrazioni che esprimono la loro rappresentanza all'interno della Comunità del Parco. La bozza è definitiva ed è in attesa delle indicazioni e suggerimenti di modifica da parte dei comuni dell'Arcipelago toscano, della Provincia e della Regione.
"Il Piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili - hanno spiegato i responsabili della società incaricata - è stato redatto muovendo da considerazioni relative all'insularità del territorio, alla vocazione turistica soprattutto stagionale, agli abitanti effettivi e alle presenze turistiche".
Un'indagine attenta delle condizioni socio economiche dell'Arcipelago dunque, che ha permesso di mettere in evidenza, nella redazione del Piano, la situazione attuale e le prospettive per uno sviluppo economico sostenibile dal punto di vista ambientale. In particolare, nell'elaborazione del Piano si sarebbe tenuto conto della diversificazione produttiva, come ad esempio quella agricola, e dei vari servizi offerti ai residenti e ai turisti.
La proposta finale, che trova tutti d'accordo, è quella di stabilire un calendario di incontri per accelerare l'iter conclusivo di approvazione. Si pensa di arrivare all'approvazione definitiva da parte dell'Ente Parco all'inizio del nuovo anno, attuando quanto previsto dalla Legge 394 del 1991.
Intanto sul Piano del Parco, strumento di pianificazione territoriale dell'area protetta, si registra una nuova autorevole presa di posizione. Viene dall’assessore regionale all’Ambiente, Tommaso Franci, il quale sottolinea come lo strumento di pianificazione del Parco debba raccordarsi con i piani strutturali dei comuni dell'arcipelago.
Dopo l’accordo raggiunto tra Regione, la Provincia di Livorno e i comuni elbani per il riallineamento degli strumenti urbanistici dell'isola, Franci chiede quindi adesso un altro passo avanti. "E' un’esigenza chiara a tutti - ha sottolineato - se si vuole davvero giungere ad una tutela delle risorse ambientali e ad un reale sviluppo sostenibile dell'Elba e dell’Arcipelago". (Elbaoggi)


Il Giornale dei ParchiTorna alla prima pagina del Giornale dei Parchi