Rassegna del 07 Ottobre 2003

Stop ai parchi vietati ai disabili

Un documento al termine del convegno internazionale di Norcia

NORCIA - Parchi e boschi accessibili a tutti. Stanziare, a questo fine, risorse ad hoc e predisporre programmi specifici per rendere fruibile alle persone disabili ogni ambiente naturale. Questo il senso di un documento, chiamato ”Dichiarazione di Norcia”, approvato a conclusione del convegno internazionale a cui hanno partecipato una novantina di rappresentanze europee e degli Usa. Il convegno era promosso dalla Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali, dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap e dal Parco nazionale dei Monti Sibillini. Nel documento gli addetti ai lavori si rivolgono all'Unione europea, agli stati membri e agli enti gestori dei parchi e delle aree naturali protette. Queste nel dettaglio alcune delle richieste: definire una politica comunitaria per le aree naturali protette; prevedere il requisito dell'accessibilità; introdurre programmi europei per la fruizione della natura per i cittadini disabili; rendere disponibili risorse per finanziarie iniziative per la fruibilità della natura per tutti e per lo scambio di buone pratiche; cominciare a discutere su una direttiva di non discriminazione in materia di disabilità a conclusione dell'anno europeo delle persone disabili che si concluderà a dicembre prossimo; introdurre azioni di mainstreaming all'interno delle politiche europee sul turismo per tutti; introdurre standard di accessibilità e di fruibilità della natura per tutti i cittadini.
Agli enti gestori dei parchi, il documento chiede di inserire nei propri statuti e regolamenti clausole per l'accessibilità e la fruibilità della natura per tutti; di prevedere servizi di informazione, orientamento ed educazione che consentano a tutti i cittadini di accedervi in condizioni di pari opportunità; di coinvolgere in questi progetti le organizzazioni di persone disabili; di predisporre attività di formazione e di aggiornamento dei tecnici nel campo dell'accessibilità e della fruibilità della natura. (IL Messaggero)

Aprire la natura alla disabilità

NORCIA — «Proporrò questo documento alla Giunta regionale e al Tavolo del welfare del Patto per lo Sviluppo in modo che ne possano tener conto gli ambiti territoriali per le loro politiche sociali». Così l'assessore regionale Gaia Grossi ha accolto la «dichiarazione di Norcia» approvata a conclusione del convegno internazionale «Il parco è di tutti. Il mondo anche», tenutosi in città dal 2 al 5 ottobre. Un «evento storico» lo ha definito il professor Carlo Alberto Graziani, presidente del Parco nazionale dei monti Sibillini, che, chiamando rappresentanze da Europa e Usa, ha permesso di mettere in campo varie esperienze nella predisposizione di programmi per rendere fruibili ai disabili gli ambienti naturali. Tra gli auspici della «Carta di Norcia» è evidenziata la necessità da parte degli enti gestori di parchi e Comuni di «definire nei propri statuti clausole che includano l'accessibilità e la fruibilità della natura per tutti e in particolare per le persone con disabilità». (La Nazione)

Parco del Monte Cucco, bloccate quella strada

La Regione ferma il “progetto di valorizzazione”. Gli ambientalisti: “Un atto doveroso”

GUBBIO - Si è conclusa la procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) relativa al progetto di valorizzazione delle Grotte di Monte Cucco. Lo ha annunciato il presidente della Comunità Montana "Alto Chiascio", Giuseppe Morelli, nel corso dell'ultima seduta del consiglio dell'ente comprensoriale.
Il preposto ufficio regionale per la valutazione ambientale ha sostanzialmente imposto la modifica del progetto presentato, in modo da non realizzare la prevista strada carrabile della Valrachena e non procedere all'ammodernamento di quella esistente che sale alle grotte da Pian di Monte.
In questo modo, l'accesso alle grotte sarà possibile non più con mezzi motorizzati ma esclusivamente a piedi.
La Regione ha inoltre prescritto un approfondito monitoraggio delle acque all'interno della grotta e presso la sorgente di Scirca: se ne occuperà l'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente.
E' previsto anche un monitoraggio faunistico-ambientale che - secondo quanto disposto ancora dalla Regione - dovrà essere affidato ad esperti di fama nazionale con risorse economiche piuttosto cospicue da destinare al progetto esecutivo.
I Verdi per Gubbio, che sul destino delle grotte hanno sempre tenuto alta la guardia, hanno espresso, attraverso il consigliere Ubaldo Emanuele Scavizzi, "viva soddisfazione per la dovuta considerazione nella quale la Regione ha tenuto le preoccupazioni che associazioni ambientaliste e Verdi nutrivano riguardo al progetto presentato, per aspetti che potevano costituire un rilevante danno all'ambiente e che, evidentemente, la stessa Regione ha pienamente condiviso imponendo sostanziali modifiche progettuali".
E adesso bisognerà riconsiderare in ogni aspetto il progetto e cercare soluzioni diverse da quelle che sono state prospettate in un primo momento. (Il Messaggero)

Monti Lattari - Parco: a Corbara intesa coi cacciatori

CORBARA. Ridisegnate le zone di riserva del Parco dei Monti Lattari per consentire ai cacciatori di praticare le attività venatorie. La fascia C, quella immediatamente alle spalle dell'abitato e soggetta a minori vincoli, è stata ridimensionata ed al suo interno sono state individuate due aree per la caccia, definite come ''zone contigue''. I territori, in cui solo ai residenti di Corbara sarà consentito cacciare, sono stati delimitati dietro indicazione dei presidenti delle tre associazioni venatorie della cittadina: Angelo Milione dell'Enalcaccia, Vincenzo Nocera di ''Libera caccia'' e Rocco Esposito del circolo ''Il cinghiale''. I tre, accompagnati da alcuni esponenti delle loro associazioni, si sono incontrati con tecnici ed amministratori del Comune. Alla fine dell'incontro hanno sottoscritto un documento che sarà presentato in Provincia assieme ad una copia definitiva della delibera di adesione al Parco ed alla mappa definitiva delle diverse fasce sottoposte a tutela. Nell'atto d'intesa sono indicate come zone contigue aperte alla caccia un versante dell'area del monte Cerreto chiamata Caprile, ed il triangolo compreso tra la sorgente del Grugnano, l'altipiano del Tuoro ed un tornante della Provinciale 2 per il Valico comunemente chiamato Girone. Buone notizie anche per i pastori, che in un primo momento hanno temuto di non poter più portare i loro animali ai pascoli d'altura, compresi nella zona A del paro, soggetta a tutela completa per flora e fauna. Per loro basterà esercitare la pastorizia seguendo le stesse regole adottate sinora. Prende così forma definitiva l'adesione del Comune di Corbara al Parco dei Monti Lattari. (La Città)

Cilento - Cervo e capriolo saranno reintrodotti nell'area

Specie in estinzione nel Parco Un progetto per salvarle

VALLO DELLA LUCANIA. Cervi, caprioli, pipistrelli e coturnici saranno salvati dall'estinzione. I progetti di tutela di queste specie sempre più rare nell'area protetta sono stati approvati nei giorni scorsi dall'ente Parco, che si avvale di un proprio ufficio della Conservazione della natura. Cervo e capriolo, scomparsi nel Cilento da 90 e 50 anni, saranno reintrodotti nelle aree che sono state individuate con una prima fase del progetto, affidato al dipartimento di biologia evolutiva dell'Università di Siena. I cervi, circa 40, saranno prelevati in Austria in primavera mentre i 20 esemplari di capriolo saranno acquistati a Siena per la fine di dicembre. L'associazione studi ornitologici Italia meridionale Onlus (Asoim) presso il Museo Naturalistico degli Alburni di Corleto Monforte curerà invece il progetto acoturnice, un uccello di cui è vietata la caccia per la sua rarità. Le coturnici cilentane sono gli unici nuclei autoctoni di cui si abbiano dati certi in Campania: una ricerca del Dipartimento di Zoologia dell'Università di Napoli ne ha censito la presenza nei Monti Alburni, Motola e Cervati. Altra specie a rischio è quella dei pipistrelli (chirotteri). Lo studio consisterà nel monitoraggio, nella mappatura e nel soccorso di questi esemplari. (La Città)

"Commissariamento un grande errore"

Conero - Luigino Quarchioni di Legambiente

"Il commissariamento del Parco del Cònero è un grande errore". Lo ha detto Luigino Quarchioni, riconfermato presidente di Legambiente, nel corso del congresso regionale svoltosi all'Abbadia di Fiastra, domenica mattina. In un assise, intitolata "Ambientalisti per un nuovo umanesimo", non poteva mancare un accenno al Parco del Cònero e alle polemiche che si sono susseguite. Avendo riguardo al problema della tutela e della salvaguardia in una cornice che non rinunci allo sviluppo.
"Le ruspe di Misiti - ha detto Quarchioni riferendosi al nuovo piano regolatore di Sirolo - vanno fermate in quel luogo bello ma anche delicato. La politica ha fatto un gran pasticcio e il commissariamento è un grande errore e il commissariamento è un grande errore": La soluzione secondo Quarchioni deve essere un'altra: "è dal confronto - ha aggiunto - che gli enti devono trovare la via d'uscita per dare un governo stabile al Parco".
Tra i partecipanti all'assemblea congressuale, c'era anche Marco Amagliani, assessore regionale all'ambiente, il quale non si è sottratto al confronto. Illustrando la posizione assunta dalla Regione, ha detto che, dal suo punto di vista, "abbiamo agito con gli strumenti di cui eravamo in possesso". (Corriere Adriatico)

Conero - «Mi avete tradito»

Guzzini lascia i Ds. Lucioli: «Siamo pronti a riaccoglierlo»

SIROLO - L'ex presidente del Parco del Conero Mariano Guzzini straccia la tessera Ds, nella sua tasca da una vita, proprio nel giorno in cui la Regione blocca l'iter del commissariamento per dare il benvenuto al nuovo presidente Giancarlo Sagramola.
L'addio. Ieri pomeriggio Guzzini ha inviato la sua lettera di dimissioni al segretario provinciale dei Ds Silvana Amati e al segretario cittadino Tiziano Lucioli. Poche righe, stringate, fredde a tratti drammatiche. «Non mi sento più di condividere il percorso di questo partito e quindi non rinnoverò la tessera. Mi sento tradito». Una scelta, quella di abbandonare i compagni, sicuramente molto sofferta per uno come lui che fin da ragazzo ha respirato la militanza, che dal 1965 è sempre stato un dirigente e un “funzionario” comunista e che, solo qualche mese fa, ironia della sorte, ha pubblicato un libro autobiografico dove ripercorre la sua vicenda umana e politica, inscindibili l'una dall'altra come dimostra l'ultimo atto della vicenda “Conero”. Mariano Guzzini non è infatti riuscito a scindere il fatto politico dal fatto personale. La delusione per essere stato esautorato da un incarico che copriva da dieci anni e al quale si era dedicato anima e corpo, per lui è stato troppo. «Ha vissuto questa cosa – ha commentato amareggiato Lucioli – come un tradimento nei suoi confronti, come una questione personale. Il suo lavoro è stato sempre riconosciuto come la sua esperienza in fatto di tematiche ambientaliste, ma politicamente non c'era altro da fare. Eravamo ad un punto di non ritorno. Non avevamo altre strade. Spero che il tempo possa lenire la sua sofferenza, anche se mi è sembrato molto determinato. Per noi rimane un compagno che ha dedicato la sua vita al partito e siamo pronti a riaccoglierlo e a valorizzare le sue competenze quando si sentirà di farlo».
Stop al commissario. I termini della diffida della Regione nei confronti del Consorzio sarebbero dovuti scadere ieri e non essendo state annullate le delibere sulle lottizzazioni previste dal Prg di Sirolo, così come richiesto, sarebbe dovuto scattare automaticamente il commissario ad acta. L'assessore regionale all'ambiente Marco Amagliani coadiuvato dall'uffficio legale però ha fermato tutto. «Ci troviamo di fronte ad una situazione completamente nuova – ha spiegato Amagliani – con un nuovo presidente, Giancarlo Sagramola, che sostituisce Mariano Guzzini. Il bon ton istituzionale ci impone a questo punto di fermare l'iter del commissariamento per dare tempo alla nuova giunta di insediarsi e soprattutto perché sono venute meno le condizioni che avevano messo in pericolo il Parco. Sono infatti convinto che Sagramola sia la scelta migliore che si potesse fare: è il vicepresidente della Provincia, l'ente che insieme alla Regione ha combattuto contro la cementificazione del Parco e si è adoperato per sbloccare una situazione che poteva essere definitivamente compromessa. Il nuovo presidente dunque è un elemento di garanzia. Appena la nuova giunta del Parco verrà nominata ci metteremo in contatto e riproporremo le richieste non soddisfatte dal precedente esecutivo, ma sono sicuro che i nuovi organismi procederanno da soli all'annullamento degli atti relativi alle lottizzazioni». Gli atti obbligatori e le prescrizioni richieste dalla Regione infatti, nonostante un tentativo da parte di Guzzini nella riunione della sua ultima giunta, non sono stati ottemperati. I membri del centro-destra Daniele Berardinelli e Matteo Iovannelli avevano chiesto il rinvio della seduta. (Il Messaggero)

Conero - Il centrodestra minaccia ricorsi al Tar

Reazioni nel centrodestra, che sull'elezione del vicepresidente della Provincia Giancarlo Sagramola alla presidenza del Parco del Cònero, fa sentire la sua voce. Il consigliere regionale di Fi David Favia va giù duro contro la Provincia: «Lo scandalo è la politicizzazione del Parco e lo schiaffo dato da Giancarli con un presidente addirittura di Fabriano. Vedremo poi se si può ravvisare qualche incompatibilità, essendo egli controllato e controllore. Si è voluto annientare il sistema di governo del Parco facendo prevalere le logiche ideologiche, venendo meno ai principi di equilibrio della logica istituzionale che riconosceva ai Comuni con maggior territorio nel Parco tre consiglieri e non due. Così adesso loro hanno quattro consiglieri e noi due. E poi, dopo l'abbandono dell'aula da parte dei nostri consiglieri abbiamo pure assistito all'elegia del centrosinistra. Le nostre prossime iniziative? Siccome si va verso l'approvazione delle revoca delle delibere precedenti e l'approvazione del vincolo della Soprintendenza, impugneremo tutte le delibere e ricorreremo al Tar. Il grande sconfitto – ha concluso Favia – è comunque Sturani. Non capisco il suo atteggiamento. Bastava che il consigliere Giampieri si ritirasse e non partecipasse al voto».
Più cauto il coordinatore regionale di An Carlo Ciccioli: «Dobbiamo avere pari dignità. Adesso verificheremo la volontà di collaborare sulla giunta. Il rapporto paritario tra centrodestra e centrosinistra è saltato. Vogliamo che sia ripristinato, con tre consiglieri per parte.» E per la Giunta (salvo ulteriori sorprese) circolano gli stessi nomi. La CdL confermerebbe Canuti (Sirolo) e Jovanelli (Numana). L'Ulivo Giampieri (Ancona), Mancinelli (Camerano) e Casagrande (Provincia). (Il Resto del Carlino)

Arcipelago patrimonio dell'umanità, Primo sopralluogo del ministero

PORTOFERRAIO — Su incarico del ministero dell'ambiente, l'architetto Carla Maurano ha visionato nei giorni scorsi le isole di Toscana per valutare le loro caratteristiche culturali e naturali al fine di elaborare la candidatura dell'Arcipelago a patrimonio mondiale dell'umanità, il prestigioso riconoscimento che viene attribuito dall'Unesco. I sopralluoghi sono stati effettuati con la collaborazione del tenente colonnello Francesco Pennacchini del Cta-Cfs. Ad oggi, l'elenco dei luoghi Patrimonio Mondiale dell'Umanità conta 754 siti, suddivisi in tre categorie: 149 siti naturali, 582 culturali e 23 misti. Per entrare a far parte della lista dei “paradisi” della Terra la procedura che deve obbligatoriamente essere seguita è molto lunga e selettiva. «Per le nostre Isole – dice il Commissario del Parco Ruggero Barbetti – è una sfida e un'opportunità da non perdere. Siamo pronti a mettere in mostra i valori culturali paesaggistici e naturali dell'Arcipelago Toscano nel miglior modo possibile. Intanto, siamo grati al ministro dell'ambiente Altero Matteoli per la considerazione e l'attenzione che dimostra da sempre per le isole di Toscana» . (La Nazione)

Il sindaco di Abbadia furioso: «Parco delle Grigne? Vade retro»

«E’ scandaloso che si torni a parlare del Parco delle Grigne. E per di più se ne dibatte senza invitare tutte le parti in causa». Si è molto offeso il sindaco di Abbadia, Rocco Cardamone, quando ha appreso la notizia che il Parco delle Grigne è tornato di estrema attualità e che la Comunità Montana valsassinese ha già preso in mano la situazione. Ottenendo, parole del presidente Michele Cavallier, dalla Regione la delega a gestire il milione di euro che il Pirellone ha stanziato a favore della costituzione del parco. E Cardamone è andato in bestia: «Si sappia già da subito - sbotta - che noi non ci stiamo. Non ne sappiamo nulla, non siamo stati invitati agli incontri e, per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra più ferma contrarietà al Parco delle Grigne».
Ente contro cui, anni fa, si erano già schierate tutte le forze sociali, indifferentemente dalla loro appartenenza politica, con anche una petizione firmata da migliaia di persone.
Il Parco delle Grigne non piace perché i paletti che tale qualifica comporterebbe, a dire degli interessati, penalizzerebbe non poco il suo sviluppo. Da chi possiede un casello, all’ente che vuole attrezzare un sentiero, con l’Istituzione Parco le procedure diventerebbero molto più complicate, almeno a dire dei contrari.
I paesi interessati dal Parco delle Grigne, in misura più o meno maggiore, sono dodici. Sette in territorio amministrato dalla Comunità Montana della Valsassina - Esino, Perledo, Pasturo, Primaluna, Parlasco, Cortenova, Introbio - e cinque da quella del Lario Orientale: Lecco, Ballabio, Abbadia, Mandello e Lierna. «Non accetto un nuovo ente parco che si trasformerà, di fatto - alza decisamente i toni il sindaco di Abbadia Cardamone - in un carrozzone dove salirebbero molti politici senza più mestiere e speranzosi di guadagnare nuove, e dico io, ai fini dell’utilità pubblica, inutili prebende». Un attacco su tutti i fronti quello del sindaco di Abbadia Lariana contro l’ormai di nuovo in predicato Parco delle Grigne. E siamo solo all’inizio di una polemica che, con tutta probabilità, sarà dura a morire. (La Provincia di Sondrio)


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