Rassegna del 05 Ottobre 2003

Norcia - NELL'ANNO DELL'HANDICAP

Parchi e boschi accessibili a tutti. Stanziare, a questo fine, risorse ad hoc e predisporre programmi specifici per rendere fruibile alle persone disabili ogni ambiente naturale. Questo il senso di un documento, chiamato 'Dichiarazione di Norcia', approvato ieri a conclusione di un convegno internazionale in cui hanno partecipato nella cittadina umbra una novantina di rappresentanze europee e degli Usa. L'incontro era promosso dalla Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali (Federparchi), dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish), dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini.Nel documento - i cui contenuti sono stati diffusi a Roma - gli addetti ai lavori si rivolgono all'Unione europea, agli stati membri e agli enti gestori dei parchi e delle aree naturali protette. Queste nel dettaglio alcune delle richieste: - definire una politica comunitaria per le aree naturali protette; - prevedere nel Sea (strategic environmental assessment) il requisito dell'accessibilità; - introdurre programmi europei per la fruizione della natura per i cittadini disabili; - rendere disponibili risorse per finanziarie iniziative per la fruibilità della natura per tutti e per lo scambio di buone pratiche; - cominciare a discutere su una direttiva di non discriminazione in materia di disabilità a conclusione dell'anno europeo delle persone disabili che si concluderà a dicembre prossimo; - introdurre azioni di mainstreaming all'interno delle politiche europee sul turismo per tutti; - introdurre standard di accessibilità e di fruibilità della natura per tutti i cittadini.Tra l'altro, Federparchi, Fish e Fand (un'altra federazione di associazioni di disabili) hanno deciso di dar vita ad un tavolo permanente per discutere e promuovere azioni positive in materia. (Il Gazzettino)

Cònero, Giancarli: scacco matto a Sturani

La lunga notte del Parco. Il dopo Guzzini inizia con un colpo di scena. Giampieri non passa alla prima votazione e Palazzo di Vetro sfonda
Sagramola presidente, l’uomo del sindaco salta. Caos cementificazione, vince il repulisti della Provincia

No, non è Roberto Giampieri, l’uomo del sindaco Sturani. Il nuovo presidente del Parco del Cònero è il vicepresidente della Provincia di Ancona Giancarlo Sagramola, Margherita, eletto al termine di una lunga notte dagli spunti drammatici. Un ribaltone, si direbbe, tutto in casa del centrosinistra. Giancarli dà scacco matto a Sturani. Piazza il suo uomo, sfilando voti decisivi nell’ultim’ora. Passa la linea del repulisti. E’ un azzeramento. Giampieri, vice dell’uscente Guzzini, era considerato una sorta di continuità. La giunta avrà quattro rappresentanti di centrosinistra e due di centrodestra. La gestione bipartisan “tre a tre” del Consorzio è stata affossata con il contributo di una manciata di franchi tiratori.
La seduta - In apertura Principi che in qualità di consigliere anziano a presieduto l’assemblea, legge una missiva del sindaco di Ancona Fabio Sturani: si propone la candidatura alla presidenza di Roberto Giampieri, già vicepresidente della giunta - Guzzini. Un’indicazione concertata con il centrodestra. Ma c’è una novità delle ultime ore che mette tutto a soqquadro. Il Comune di Numana sostituisce Daniele Berardinelli con Massimo Palazzesi, senza avvisare nessuno. L’avvicendamento non piace ai partiti del centrosinistra. Berardinelli per anni nella giunta del Parco, era infatti considerato dagli avversari politici «un buon mediatore, garante di un certo equilibrio». Ed è la goccia che fa traboccare un vaso già pieno di dubbi. Il nome di Giampieri infatti era stato già fortemente osteggiato, per il suo “trasversalismo”, dalla Provincia che sosteneva Sagramola. Così dopo una sospensione di 10 minuti chiesta dai rappresentanti della Provincia, arriva il primo segnale. Si vota. A scrutinio segreto. Giampieri? Respinto: 11 favorevoli, 11 contrari e un voto nullo. Niente da fare. Contro Giampieri i quattro rappresentanti della Provincia (Sagramola, Casagrande, Bucciarelli, Linguiti), due del Comune di Ancona (Borgognoni e Punzi), uno del Comune di Numana (Cionfrini), uno del Comune di Numana (D’Orazio) e tre del Comune di Camerano (Mancinelli, Ripanti, Magliani). Unica dichiarazione di voto è stata quella del consigliere Maurizio Cionfrini membro del Comitato per la difesa del Conero: «La candidatura di Giampieri proposta da Sturani – ha detto - è un’implicita attribuzione di tutte le responsabilità di questa situazione a Guzzini, il quale viene dunque individuato come capro espiatorio. Non essendo d’accordo ad attribuire al presidente uscente tutte le responsabilità, voterò contro Giampieri». I rappresentanti dell’area di centrodestra dei Comuni di Sirolo e Numana che avevano sostenuto compatti Giampieri escono dall’aula contando sul fatto che anche Giampieri sarebbe uscito facendo mancare il numero legale. Ma lui resta. L’assemblea ha i numeri. Dopo una nuova sospensione, parla il consigliere Bucciarelli, annunciando una nuova candidatura unitaria degli esponenti del centrosinistra e criticando l’uscita degli esponenti di centrodestra: «La Provincia – dice - mette a disposizione il suo massimo esponente all’interno di questa assemblea al fine di garantire anche i Comuni i cui rappresentanti hanno abbandonato l’aula, proponendo la candidatura di Giancarlo Sagramola. Chiedo - conclude Bucciarelli - a tutti i presenti di eleggerlo, perché sarà un’elezione a termine e perché abbiamo bisogno di rendere credibile questo Ente al cospetto della cittadinanza. Potremmo eleggere pure la Giunta, ma non lo facciamo per tutelare anche Sirolo e Numana». Sagramola viene eletto all’unanimità (13 voti su 13). Per la nuova seduta del consiglio direttivo è stato chiesto un rinvio di una decina di giorni.
Reazioni - Furioso il consigliere regionale di Fi David Favia che annuncia vendetta: «Sono prevalse le logiche estremistiche e sono venuti meno i principi della logica istituzionale che riconosceva ai Comuni con maggior territorio nel Parco tre consiglieri e non due – ha detto -. Hanno voluto la guerra e l’avranno. Impugneremo tutte le delibere e le porteremo al Tar. Nel frattempo ci affretteremo per far sì che il Governo trasformi il parco del Conero in parco nazionale. Il grande sconfitto – conclude Favia – è comunque Sturani che si è piegato a questa logica». Più moderati i toni del coordinatore regionale di An Carlo Ciccioli: «Adesso verificheremo la volontà di collaborare sulla giunta, ma se il centrosinistra è convinto che al centrodestra basti una rappresentanza di facciata si sbaglia. Deve ricordare che il progetto del parco nazionale va avanti e che con un emendamento alla finanziaria saranno stanziati 500mila euro».
La giunta - I nomi più probabili sono quelli già fatti nei giorni scorsi: Giampieri (Ancona), Mancinelli (Camerano), Caputi (Sirolo), Iovanelli (Numana) e Casagrande (Provincia). (Il Messaggero)

«Il commissario? Non è più necessario»

Conero - L’eletto. Sagramola: «Sono certo che la Regione è contenta»

La Provincia. Alla fine, quando ormai tutti davano per certa la presidenza di Giampieri, ha tirato fuori il suo asso, non nascosto, ma annunciato fin dall’inizio. Giancarlo Sagramola, fabrianese, 45 anni, vicepresidente della Provincia di Ancona con la tessera della Margherita in tasca, è la scelta “istituzionale” alla guida del parco del Conero che ha compattato il centro-sinistra. Ora manca la giunta e la diffida della Regione che fa scattare il commissariamento scade lunedì. Cosa accadrà? «Non credo che la Regione vorrà commissariare il vicepresidente della Provincia – afferma soddisfatto l’artefice dell’operazione, il presidente della Provincia Enzo Giancarli – Anzi penso che anche a Palazzo Raffaello saranno soddisfatti di come sono andate le cose. Sagramola è una persona pulita, è stato eletto con l’unità di tutte le forze del centrosinistra e nella piena correttezza istituzionale. Sturani? L’ho incontrato stamattina (ieri per chi legge, ndr) in un’occasione pubblica – dice diplomaticamente Giancarli – ma non abbiamo avuto tempo di parlare. Adesso è ora di lavorare nel rispetto della salvaguardia ambientale. Faremo la giunta e daremo un rappresentante ad ogni istituzione: uno alla Provincia e uno a testa ai Comuni». «Sono emozionato – commenta Sagramola – e ho la buona volontà del neofita. Ora mi metterò subito al lavoro e lo imposterò sulla chiarezza, la trasparenza e il dialogo. Lunedì scriverò una lettera alla Regione e poi cercherò di ricucire il rapporto con il centrodestra per creare un progetto comune». Cantano vittoria infine anche i componenti del Comitato in difesa del Parco: «Volevano una scelta di discontinuità – sottolinea Maurizio Cionfrini (Sdi) - e l’abbiamo avuta grazie al lavoro svolto dal centro-sinistra. Con questo presidente potremo recuperare gli errori fatti in passato». (Il Messaggero)

Parco, il capogruppo regionale della Margherita attacca il commissario sulla perimetrazione

Castelli Romani

Acque sempre agitate nel catino del Parco regionale dei Castelli romani. Non è stato mai chiarito, ed ora è tornata a farsi sentire, la disputa sulla competenza territoriale dell'ente. In discussione è se l'Ente Parco, e per esso l'attuale commissario regionale, possa intervenire nell'ambito dei 9.300 ettari della perimetrazione provvisoria, disegnata negli anni Ottanta, oppure entro i 12.500 ettari dei limiti stabiliti nel marzo 1998 dal commissario regionale ad acta, Ravaldini. "La disputa - chiarisce Roberto Leoni, consigliere comunale diessino di Velletri - è dovuta al fatto che alcuni ritengono definitivi i termini del provvedimento Ravaldini, anche se esso ancora non sia stato approvato dalla Regione".
Il contrasto è tornato alla ribalta sulla spinta di una dichiarazione del capogruppo della Margherita alla Regione Lazio, Giovanni Hermanin, il quale, esordisce dicendo: "Il commissario Pani interpreta a modo suo la legge 27/97 sui parchi, nella parte che riguarda la concessione dell'Ente Parco dei nulla osta preventivi ai Comuni". Si tratta dei pareri che l'Ente Parco deve rilasciare per qualsiasi attività per i quali si richiedano autorizzazioni. "Il commissario - continua Hermanin - ha stabilito che i nulla osta debbano essere richiesti solo per le aree ricadenti nella perimetrazione provvisoria, quella di 9.300 ettari, e non per quelle incluse nella perimetrazione definitiva, ampliata a 12,500 ettari".
Per Hermanin tale interpretazione della legge è sbagliata. "Lo stanno a dimostrare - spiega il capogruppo della Magherita - tutte le sentenze del Tar, che sono undici, tra cui, in particolare la numero 49 dell'11 gennaio 2000". Questa sentenza afferma "che le norme di salvaguardia si applicano non solo nelle aree comprese nel perimetro provvisorio, ma anche in quelle inserite nel perimetro definitivo". (Il Messaggero)

Parco del Circeo, la Comunità finalmente informa

La Comunità del Parco del Circeo, con una nota precisa che: è stato affidato ad «un gruppo interdisciplinare di tecnici di redigere il piano socio-economico e di assetto del Parco»: esso è in via di presentazione e sarà discusso a tutti i livelli lo schema di DPR per l’Ente Parco e normativa di disciplina è all’esame della Regione Lazio che dovrà restituirlo al Ministero dell’Ambiente per la firma del Presidente della Repubblica i Sindaci della Comunità chiedono maggiori entrate per i fini istituzionali: per quanto riguarda la zona 2 «possono essere consentiti solo gli interventi previsti dallo strumento urbanistico vigente che costituisce il principio cui si sono attenute le amministrazioni comunali e l’organismo del gestione del Parco». E se queste cose fossero state dette tre mesi fa? (Il Messaggero)

Sagramola: "Non sono un commissario"

Conero - Il neo presidente rintuzza le critiche degli amministratori locali e "apre" a Guzzini

Presidente Giancarlo Sagramola, il suo primo stato d'animo dopo l'elezione alla guida del Consorzio del Parco del Cònero?
"Sono emozionato. Non lo avevo previsto e come ogni cosa nuova, mi mette un po' di apprensione. Ma ho la carica del neofita, tanta voglia di fare bene, di impegnarmi per ottenere un risultato di collaborazione e di attenzione per il Parco e le persone che vi vivono". A proposito di chi vi vive. I primi commenti che vengono da Numana e Sirolo non sono proprio teneri: che ne sa uno di Fabriano del Monte Cònero?
"Hanno ragione, non ho una conoscenza diretta di tutti gli aspetti locali ma bisogna anche dire che il Parco è una ricchezza di tutta la provincia e anche di chi vive a Fabriano non solo a Numana a Sirolo. Il Cònero è un gioiello da tutelare e da far vedere a tutti. Mi impegnerò perché il progetto amministrativo che vogliamo costruire sia condotto e gestito con la collaborazione di tutti e acquisendo piano piano le conoscenze necessarie".
Che fare dunque del Monte Cònero? Il presidente Giancarli ha più volte richiamato la necessità di superare la cultura del vincolo per giungere a una pianificazione concertata per la gestione del territorio.
"Voglio trasferire nella gestione del Parco quello che facciamo con l'amministrazione Giancarli: costruire un progetto che parta dalle persone che vivono la realtà territoriale che noi amministriamo, in collaborazione con le amministrazioni locali e con le associazioni che vivono queste realtà. Noi cercheremo di andare oltre il vincolo puro e semplice per costruire un progetto. Inoltre, mi considero un presidente a termine in vista delle elezioni amministrative di Numana e Sirolo: il vice presidente della Provincia non può rimanere in carica a lungo; può però creare le condizioni di armonia tra le comunità interessate al parco e poi eventualmente cedere il passo".
La sua nomina al posto di Giampieri ha fatto parlare gli esponenti del centrodestra e anche qualcuno di centrosinistra di tradimento degli accordi, in particolare di una negazione del ruolo dei sindaci.
"E' un errore, la mia nomina non è un commissariamento. Durante la riunione del direttivo, noi siamo partiti da una proposta, su cui abbiamo chiesto di sentire i consiglieri. Siccome c'erano divisioni tra le rappresentanze comunali, abbiamo dato una disponibilità a superarle. Tengo a precisare che era una proposta che non avanzava candidature ma si poneva solo questo obiettivo: ma non è stata accolta. In un secondo momento, le forze di centrosinistra hanno trovato unità di intenti su questa proposta ed è venuta la mia elezione. Il centrosinistra esce rafforzato e non si chiude perchè non è stata eletta la giunta per aspettare le decisioni dei sindaci dal momento che c'è il massimo rispetto della loro volontà".
Un appello conclusivo?
"Due cose. Il metodo del dialogo e della trasparenza è l'unico che può funzionare. Inoltre, rappresentiamo la discontinuità rispetto al passato ma non dobbiamo dimenticarci delle persone che hanno dedicato le loro competenze al Parco. Penso a Mariano Guzzini ma anche a Giampieri. La storia non va dimenticata". (Corriere Adriatico)

Sirolo e Numana alla guerra

Roberto Giampieri: "Nessuna polemica". Giancarli soddisfatto, Sturani tace.

La lunga notte che ha portato Giancarlo Sagramola alla guida del Consorzio del Parco del Cònero è finita, ed è subito tempo di commenti. Dopo i veleni di una lunga stagione, iniziata con la denuncia sul piano regolatore di Sirolo e finita con una diffida della Regione, passando attraverso la defenestrazione del presidente Mariano Guzzini, anche la conclusione lascia sul terreno polemiche roventi. In particolare, dai comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo s'alza la protesta trasversale per la mancata nomina di Roberto Giampieri. Accordi traditi, è il tenore dei commenti, e imposizione di una candidatura della Provincia che "commissaria" la gestione del territorio. Dall'altro lato, si contesta la scelta del centrodestra di non partecipare al voto e si evidenzia la decisione di non nominare la giunta come segnale di apertura verso le autonomie locali.
Roberto Giampieri evita ogni polemica. "I presidenti vanno e vengono - commenta - c'era un accordo di maggioranza che non è passato e allora ho rinunciato per Sagramola. L'ho votato volentieri. Per quello che mi riguarda continuerò a impegnarmi per il Parco. Non c'è nessuna polemica; mi avevamo chiesto una disponibilità e l'ho data volentieri". C'è chi ritiene che il bersaglio della Provincia fossero i sindaci, e il bersaglio grosso il sindaco di Ancona. Fabio Sturani si trincera dietro un solidissimo "Nessuna dichiarazione". Enzo Giancarli è invece soddisfatto. Molto soddisfatto. "Sagramola - dice - è una bella persona. Poi c'è stato l'atteso chiarimento politico: il centrosinistra ha votato unito il candidato. Segnalo il rispetto e la correttezza dell'operato dal momento che non si è proceduto alla nomina della giunta". Giunta che il presidente della Provincia blinda. "Ci sarà - afferma - sicuramente un rappresentante della Provincia". Molto probabilmente l'assessore Casagrande. A Giancarli si rivolge Diego Mancinelli, rappresentante di Camerano, anche lui soddisfatto per la nomina che, afferma, "non è contro Giampieri" "A Giancarli chiediamo - ha aggiunto Mancinelli - di lavorare per arrivare a una nomina unitaria dei rappresentanti della giunta". Contenti anche Maurizio Cionfrini (Sdi, di Numana) e Piergiorgio Carrescia, presidente della Margherita di Ancona. Il primo afferma che c'è "una forte discontinuità che porterà a una salvaguardia più forte"; il secondo ammonisce che "il Parco non può continuare ad essere amministrato come se Ancona fosse un'area marginale". Bordate da Sirolo e Numana (dove circola voce che Massimo Palazzesi, entrato l'altra sera nel direttivo, è già pronto per uscirne). Giorgio Canuti, rappresentante di Sirolo, dice che "si tratta di una scelta politica che manca di rispetto per le autonomie locali. Gli accordi fatti non sono stati rispettati". Matteo Iovannelli, rappresentante di Numana, è invece sicuro che le nomine, "volute solo per occupare poltrone" avranno vita corta. "Dietro l'angolo - afferma - è in arrivo il Parco nazionale". (Corriere Adriatico)

Parco del Conero, eletto a sorpresa Sagramola

SIROLO — «Lavorerò per il bene del Parco». E' quanto rilasciato nella sua prima intervista da presidente del Parco del Cònero Giancarlo Sagramola, vicepresidente della Provincia di Ancona. Un'elezione a sorpresa perché i nomi che circolavano alla vigilia erano quelli di Roberto Giampieri, rappresentante del Comune di Ancona, di Marco Mancinelli del Comune di Camerano e dello stesso assessore all'Urbanistica della Provincia Patrizia Casagrande. E invece il colpo di scena dell'uscita dall'aula del centrodestra, aveva creato subito le condizioni e la maggioranza, non solo per eleggere il presidente, come è successo, ma anche la Giunta. Provvedimento che il centrosinistra ha ritenuto non attuare, anche se era nelle sue possibilità, per lasciare aperta la porta al dialogo.
«Non è né un commissariamento questo né una forzatura come qualcuno vorrà far credere — ha ribadito il neopresidente — ma un'elezione in piena regola. Era nelle nostre facoltà. Se avessimo voluto avremmo eletto anche la Giunta. Il vicepresidente della Provincia vuole essere punto di equilibrio sull'intera vicenda. Mi voglio affidare al dialogo e alla trasparenza. Voglio coinvolgere in questo difficile passaggio di consegne e nel progetto che abbiamo in mente, tutti i cittadini».
Sagramola ha rivolto anche un pensiero a Guzzini, che era assente.
«Saluto e ringrazio il mio predecessore Guzzini per l'opera fin qui svolta. La mia elezione vuol dire che il centrosinistra ha ritrovato l'unità e questo è un dato di grande valore»... (Il Resto del Carlino)

Molentargius - Monserrato Sos del sindaco

Miasmi dal Riu Mortu «Lo bonifichi il Parco»

Le fogne e gli scarichi abusivi non riversano più liquami dentro Riu Mortu, ma dal canalone continua a fuoriuscire cattivo odore. Sotto accusa - dicono i biologi - la vegetazione rigogliosa che cresce nel letto del torrente: da una parte canne e piante frenano il deflusso delle acque con un effetto ristagnante, dall’altra le foglie si decompongono dando vita al cattivo odore. «Ci sono giorni in cui l’aria è irrespirabile», conferma Caterina Bassu, che ha le finestre della cucina sul canale: «Protestiamo ogni anno, ma la situazione non cambia». Stesso discorso per il Riu Nou di Selargius. Troppo costosi i lavori di pulizia per le casse dei due Comuni: servirebbero centinaia di milioni per rimuovere la vegetazione. Un’idea per risolvere il problema è quella dei sindaci Antonio Vacca e Mario Sau: «Anche se i torrenti sono fuori dal parco di Molentargius, rappresentano alcuni dei più importanti bacini imbriferi del Bellarosa Minore. Noi assumiamo la responsabilità di governarli, ma deve esserne riconosciuta la funzione strategica. Di conseguenza anche la condivisione sulla responsabilità e sulla gestione». In altre parole: come già avviene per il Poetto che pure rimane al di fuori dell’area parco, i due torrenti dovrebbero essere riconosciuti di interesse per il parco poiché affluenti dello stagno di Molentargius. (L’Unione Sarda)

Parco nazionale dell'Appennino, operativa la nomina di Guerriero

Col parere favorevole espresso dalle Commissioni ambiente di Camera e Senato, è diventata operativa la nomina del prefetto Raffaele Guerriero a presidente del Parco nazionale dell' Appennino Tosco Emiliano. La nomina è stata perfezionata dal ministro dell' Ambiente di concerto con le regioni Toscana ed Emilia.
Il parco comprende comuni montani delle province di Reggio, Lucca, Massa e Parma. (Il Resto del Carlino)

Parco Apuane, parte il censimento dei mufloni Impegnati guardiaparco ed escursionisti

SERAVEZZA — Un censimento pratico per stabilire quanti mufloni vivono all'interno dell'area del Parco della Alpi Apuane, visto che la specie, non autoctona (cioè non originaria del luogo), introdotta negli anni '70, è proliferata in modo notevole con il passare degli anni. E' il censimento che stanno effettuando i guardiaparco in servizio presso il comando di Seravezza, con l'aiuto delle Gav, le guardie ambientali volontarie, di esperti del settore faunistico ma anche di gruppi di escursionisti volontari, che compilano un apposito modulo, fornito del comando delle guardiaparco, dove annotano tutte le informazioni sull'avvistamento. Il comandante dei guardiaparco Giovanni Speroni sottolinea cone si tratti del primo censimento del genere per il Parco Apuane, e come il gruppo più consistente di mufloni sia concentrato sulle Panie. Il censimento verrà completato il 24 e 25 di ottobre. (La Nazione)

Il gran rifiuto di Cipriani: il sindaco non entra nel direttivo del Parco

Foreste Casentinesi

POPPI
– Si allungano i tempi per ricostituire il futuro Consiglio Direttivo dell'Ente Parco delle Foreste Casentinesi, composto da cinque membri e di nomina del Ministero dell'Ambiete: il 22 settembre l'Assemblea della Comunità del Parco, l'organismo allargato dell'area protetta, aveva indicato nel suo presidente, il Sindaco di Poppi Carlo Cipriani, il quinto membro del direttivo, ma a distanza di qualche giorno il Sindaco Cipriani non ha ritenuto di dover accettare la candidatura e lo ha fatto con una nota inviata proprio in queste ultime ore a tutti i componenti della Comunità del Parco e per conoscenza allo stesso Presidente del Parco. “L'offerta della mia disponibilità – scrive, tra l'altro, il Sindaco di Poppi – aveva lo scopo di dare a tutte le forze politiche casentinesi presenti nella Comunità del Parco il tempo necessario per accordarsi su un nome da proporre in futuro.
Unica condizione richiesta era che sulla mia figura ci fosse l'unanimità dei consensi. Così purtroppo non è stato – aggiunge Cipriani – le forze politiche rappresentative del Casentino non si sono espresse unanimemente e c'è da aggiungere inoltre che su sei aventi diritto al voto di parte aretina, escluso naturalmente Poppi, tre non erano presenti all'Assemblea e dei tre presenti uno si è astenuto dalla votazione. In conclusione, il senso di responsabilità e la volontà di unire tutti per risolvere i problemi attuali che come presidente della Comunità del Parco mi obbligava a ricercare tutte le soluzioni possibili, tra cui la mia come ultima risorsa non è stata compresa. Ne è risultato – prosegue la nota – che al Ministero, non potendo ritardare oltre l'invio delle designazioni, dovranno essere trasmessi quattro nominativi anziché cinque e ciò potrà essere interpretato come segno di debolezza e divisione interna alla Comunità del Parco, con conseguente perdita di prestigio nei confronti sia del Ministero che dell'opinione pubblica, ma soprattutto come incapacità di affrontare unitariamente i problemi del Parco”. (La Nazione)

Riceviamo e pubblichiamo

PARCO DI VEIO: NOMINE DA RIFARE

Nel mese di giugno la Comunità del Parco di Veio ha eletto come suo nuovo Presidente Dario Esposito, Assessore all'Ambiente del Comune di Roma ed ha poi votato come suoi rappresentanti in seno al futuro Consiglio Direttivo del Parco Dionisio Moretti (ex Presidente), Maria Rita Bonafede (ex Sindaco di Formello ed ex Presidente della Comunità) e Tullio Cardarelli (ex Assessore alla Sanità del Comune di Sacrofano).
Riguardo alla nomina di quest'ultimo, con una nota del 25 agosto scorso Claudio Testa, Capogruppo di opposizione, ha diffidato Valter Casagrande, Sindaco del Comune di Sacrofano "a disporre la revoca immediata della designazione di che trattasi essendo la stessa priva di effetti per violazione di legge".
La normativa vigente in materia prescrive infatti che "sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio il sindaco e il presidente della provincia provvedono alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del comune e della provincia presso enti, aziende ed istituzioni".
Sembra che come il Sindaco di Sacrofano, anche gli altri membri della Comunità del Parco abbiano i "loro" rappresentanti senza un preventivo indirizzo dei rispettivi consigli comunali.
Alla violazione suddetta si aggiunge quella relativa alle modalità con cui ha votato la Comunità del Parco di Veio.
L'obbligo di seguire un procedimento di evidenza pubblica, mediante avviso sui quotidiani più diffusi a livello regionale che inviti a presentare designazioni, anche se non codificato è implicitamente sancito dalla stessa legge regionale n.
29/1997, e comunque dovrebbe essere suggerito dalla opportunità di operare in maniera "trasparente".
Lo scorso giugno la Comunità del Parco di Veio ha votato con un meccanismo, che è stato però modificato dalla legge regionale n.
22 del 31.7.
2003 (entrata in vigore il 10 agosto successivo) e che ha ridotto da 3 a 2 le candidature esprimibili da ogni membro della Comunità del Parco: ne deriva che va ripetuta la votazione effettuata sulla base di 3 candidature.
Una ulteriore violazione nella votazione dalla medesima Comunità è rilevabile nei "curricula" dei 3 consiglieri designati, che non solo non risultano essere stati presi in considerazione ai fini del voto, ma che non sembra che rispondano ai requisiti prescritti dalla legge regionale n.
10/2003, la quale obbliga ad una scelta "tra persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell'ambiente".
Prima di ratificare tali nomine, il Presidente della Regione Francesco Storace dovrebbe verificare la piena rispondenza di ognuna di esse ai requisiti di legge sia per il procedimento che per i curricula dei membri designati". (Nerosubianco)


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